pp. 180, € 16,00
[ISBN: 978-88-7500-034-9]
La nonviolenza può trovare nell’azione scenica uno strumento efficace per mitigare gli odi (peacekeeping),
per riconciliare le parti in lotta (peacemaking), per rigenerare le relazioni sociali (peacebuilding),
per trasformare i conflitti in modo nonviolento. Il teatro può aiutare le persone coinvolte in conflitti
“intrattabili” o di lunga durata a guardare il mondo con altri occhi, a ridurre l’ansia e la paura, a guarire la
memoria traumatica della guerra, a rigenerare il corpo alienato dalla oppressione, dall’abuso, dalla
violenza. Vengono qui presentate alcune delle esperienze più significative realizzate a livello internazionale:
Il Teatro di Nascosto – Hidden Theatre di Annet Henneman; The Freedom Theatre di Juliano Mer Khamis; Il
Teatro Theandric di Maria Virginia Siriu; il Teatro dell’Oppresso di Augusto Boal.
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